Adi Dassler

Scritto da Serena De Pietro 

Storia di un marchio, storia di uno stile

 

Un bavarese di circa vent'anni Adolf Dassler, soprannominato “Adi”, sopravvissuto agli orrori della Prima Guerra Mondiale, decise assieme al fratello maggiore Rudolf e al padre Christoph di creare delle scarpe sportive nel cortile della loro casa. Vendendo molti dei loro articoli, nel 1924 i fratelli fondarono la Gebrüder Dassler Schuhfabrik, un vero e proprio luogo di riferimento per le calzature sportive in Germania.

 

 

Essendo coscienti del fatto che fosse importante, oltre alla qualità, il differenziarsi delle scarpe a seconda degli sport, ebbero grande successo fabbricando sia scarpe per corse di fondo che per sprinter. Ci fu infatti un primo esordio nelle Olimpiadi di Berlino del 1936 dove videro Jesse Owens trionfare e portarsi a casa quattro medaglie d’oro, grazie anche alle scarpe fornite dai Dassler. 

 

 

Se inizialmente le enormi differenze caratteriali tra i fratelli fecero bene all’impresa, piano piano le tensioni latenti portarono al conflitto sempre più aperto. Non potendo più lavorare insieme, Rudolf decise di fondare nel 1948 una propria compagnia di calzature sportive chiamandola RUDA, dalle iniziali del proprio nome e cognome, per poi cambiarla in PUMA. Nel frattempo Adolf decise di cambiare il nome dell’originale fabbrica di calzature sportive, chiamandola ADIDAS, anche lui usando le sue iniziali. Imponente sarà la grande rivalità tra quelli che diventeranno due autentici colossi dell’abbigliamento sportivo.

 

Gli inizi per PUMA non furono facili, mentre Adidas prese nettamente il sopravvento. Rudolf Dassler fece un grosso errore quando litigò con Sepp Herberger, il commissario tecnico della nazionale tedesca di calcio, che vinse per miracolo il mondiale svizzero del 1954 anche grazie alle scarpe fornite da Adidas.

 

Il trionfo dei tedeschi “griffati” da Adi Dassler fece letteralmente decollare il marchio in tutto il mondo, un mondo che tra l’altro iniziava a vedere lo sport come business, portando quindi a un giro di soldi che cresceva anno dopo anno in modo vertiginoso.

 

Nel 1720 Adolf  Dassler si propose di disegnare per Stan Smith una scarpa totalmente in pelle, la prima della storia delle scarpe da tennis. Inizialmente Adi aveva deciso di chiamarle "Adidas Robert Haillet" in onore del tennista francese scelto come endorser ufficiale della scarpa ma, una volta ritiratosi dal tennis professionistico, l'azienda scelse di cercare un nuovo testimonial e la decisione cadde su Stan Smith, uno dei tennisti più acclamati d'America, che quello stesso anno vinse Wimbledon. Da qui una delle sue citazioni più famose: 

 

“Sono un giocatore di tennis, ma un sacco di persone pensano che io sia una scarpa.” 

 

 

Prese piede verso gli anni 80 ma solo recentemente è diventata la scarpa da tennis più famosa di tutti i tempi, diventando un vero e proprio must have. Nel corso degli anni le  Stan Smith  hanno contraddistinto svariate culture di strada come  skater,  ballerini Hip Hop  e  cantanti Rap. 

 

Citando le parole di Coco Chanel, "una moda che non raggiunge le strade non è moda". Sono comparse in  video musicali,  canzoni,  shooting fotografici  e  film. 

 

Tra i più grandi sostenitori abbiamo: Jay-Z che ama indossarle in molti suoi video e le abbina spesso allo smoking nelle serate eleganti; il rapper francese La Fouine, che scrisse "Stan Smith" il cui testo cita “J’prépare un classique genre Stan Smith” ovvero “Sto preparando un classico come le Stan Smith”; Gisele Bundchen le indossò in un nudo fotografico per   Vogue Paris nel 2013; Pharrel Williams musicista, produttore discografico, rapper, stilista e trend setter; la formosissima Kim Kardashian ed infine l'affascinante David Beckham.

 

 

Tante le  capsule collection  che gli stilisti hanno realizzato in collaborazione con  Adidas:  Raf Simons  ha creato tre modelli dai colori intensi e due effetto “used”; Jeremy Scoot  ha aggiunto ali, strappi e tinte che non passano inosservate; Pharrel Williams  le ha utilizzate per mandare messaggi:  smile, call me later, ecc; Alexander Wang, invece, ha deciso di lasciarsi ispirare da colore, tessuto e lavorazione. 

 

Come indossarle ?

 

L'affermazione delle Stan Smith come scarpe di moda potrebbe essere nata con Marc Jacobs. Il  classico modello bianco e verde è stata la sua costante scelta durante tutto il suo periodo "alla buona" prima di cambiare stile: maglione navy, pantaloni larghi, e occhiali dalla montatura e le lenti trasparenti. Rappresentavano il look di un vero designer  ''fuori dagli schemi", l'uniforme di qualcuno che è troppo impegnato per pensare a cosa indossare.

 

Sono scarpe che possono davvero essere abbinate con tutto:  giacca e pantaloni classici, con jeans skinny o boyfriend, pull over, camicie di ogni misura ma anche vestiti corti o lunghi. Abbinamenti più amati dalle fashion blogger: maxi felpe, total jeans o total white, salopette e gonne plissè. 

 

 

Non c'è conclusione migliore che di quella di Luciana Littizzetto: 

 

"Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina."


Serena De Pietro 5D

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