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Leonard Cohen: tra malinconia e musica

Scritto da Irene Raimondi

"Even though it all went wrong, I'll stand before the Lord of Song"

 

Forse è un artista che molti di noi non hanno mai sentito nominare o non hanno mai ascoltato: è un poeta, un letterato oltre che un cantautore diverso che ha commosso generazioni e ispirato artisti successivi. 

 

Nasce nel 1934 a Montreal (Canada) da una famiglia ebrea. Il padre muore nel 1943 lasciando una ferita  profonda nel giovane Cohen, testimonianza che i grandi artisti non hanno mai una vita facile. Inizia a scrivere raccolte poetiche durante l’università e si laurea in lettere. Nel 1960 si trasferisce a Hydra, isola greca, e inizia il suo amore con Marianne, sua musa ispiratrice, qui scrive 2 libri (uno autobiografico e uno noir) e nel 1967 ,tornato in America, si dedica alla musica, da cui era rimasto stregato fin da adolescente quando aveva formato una band country, e pubblica  il suo primo album che non ottiene il successo sperato a causa del tema del suicidio, troppo in disaccordo con il clima hippy del tempo. Il successo arriva con il secondo album “Songs from a room”  che preannuncia una brillante carriera musicale. La sua vita, però, non è tutta rose e fiori, infatti soffre di depressione per molti anni. Nel 1994 si ritira per 6 anni in un monastero zen in cerca di riflessione e semplicità, diventando monaco ma non rinnega mai la sua religione (l’ebraismo). Nei suoi 50 anni di attività pubblica molti libri e raccolte poetiche oltre a 14 album di cui l’ultimo uscito quest’anno ; alcune sue canzoni sono conosciute a livello mondiale come “Suzanne” ispirata alla donna che è la madre dei suoi 2 figli, “So long Marianne”, “Bird on the Wire” e “Hallelujah” resa immortale da Jeff Buckley.

 

La sua particolarità sono i complessi temi trattati spesso celati nei suoi testi enigmatici: la religione infatti cita spesso racconti biblici e figure che fanno parte del Vecchio Testamento, cioè l’unico valido per gli ebrei; la discriminazione e l’ingiustizia sociale nei confronti di poveri e gay;afferma che gli Stati Uniti stessi sono solo una democrazia illusoria; la depressione e il suicidio (temi che nascono dal suo vissuto); l’aborto che egli ritiene imperdonabile; la lotta contro la guerra in particolare quella arabo-palestinese che coinvolge il suo popolo e la difesa degli oppressi; poi ci sono temi più classici come amore e sesso ma mai trattati con banalità, sempre immersi nello spirito malinconico che caratterizza questo grande artista. 

 

La sua morte stessa è avvolta in un’aura malinconica: poco tempo prima era stata predetta da Cohen stesso in una lettera indirizzata alla sua ex-fiamma Marianne morente, a causa di una leucemia.

 

Leonard Cohen muore a Los Angeles il 7 novembre 2016.  


Irene Raimondi 3A

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