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La Selva Oscura del mercato di Primavalle

Scritto da Leonardo Buitrago e Luca Caponecchia

Il mercato di Primavalle di via Igino Papa apre negli anni ‘50. La partecipazione a questo complesso è inizialmente molto positiva, con molta affluenza di persone e un numero considerevole di acquirenti; però una cattiva gestione da parte della regione e la burocrazia assai complessa lo hanno reso quasi un rudere. Infatti poco più di 15 anni fa, c’è stato un boom di pensionamento da parte degli ormai vecchi proprietari dei banchi del mercato, lasciando così scoperte numerose postazioni di lavoro, e a causa della mala gestione ci vorranno anni prima che qualcun altro prenda il posto dei banchi abbandonati, se questo mai avverrà.

Per avere un proprio banco di lavoro nel mercato di Primavalle, come in tutti gli altri mercati di Roma, bisogna partecipare a un concorso che si svolge ogni 4 anni: i vincitori, in base alla graduatoria, potranno scegliere in quale mercato e banco iniziare la propria attività. Il problema non è la sospensione dei 4 anni, ma anche l’attesa dei risultati, la posizione che si ha in graduatoria e i mesi che vengono messi a disposizione di ciascuna persona classificata nei primi posti della graduatoria. Tutto ciò porta la lunga attesa a prolungarsi ancora, svogliando così le persone a partecipare a un concorso del genere e mettendole nella condizione di non aprire un proprio banco all’interno del mercato.

Purtroppo il notevole aumento dei pensionamenti non è l’unico elemento che sta portando all’abbandono di questo luogo, vi si aggiunge anche la concorrenza spietata dei supermercati. Luoghi che offrono una consistente offerta di prodotti e varietà degli stessi rispetto ai mercati tradizionali, puntando tutto sulla quantità e non sulla qualità. Permettono inoltre, a chi ha poco tempo da dedicare alla spesa, di poter acquistare ciò che serve nello stesso posto. Si tratta ovviamente di un pregio, ma fa perdere così quel rapporto umano che vi era prima, tra acquirente e acquirente, e acquirente e venditore. 

 

Il contesto in cui viene posizionato poi il mercato di Primavalle non lo aiuta di certo. Dal luogo pieno di vita, di incontro per bambini, madri, padri e famiglie intere, quale era, grazie anche al parco situato proprio nelle vicinanze, è diventato un posto senza più un’anima. Il contesto in cui è stato posto, è stato lasciato anch’esso a se stesso; quello che prima era un parco per bambini e giovani, adesso non è altro che uno spazio distrutto dal vandalismo, dalla criminalità e dalla noncuranza della gente stessa. Dove prima c’era un capanno, ora c’è solo un vittima degli incendi dolosi, panchine completamente sradicate dal suolo, fontane di marmo distrutte, di sicuro una simile situazione non aiuta il mercato a tornare ad essere quello di un tempo, anzi svoglia le persone ad andarci, e ormai gli unici acquirenti sono coloro rimasti fedeli a dei luoghi di questo tipo.

Il lento abbandono del mercato è ormai inesorabile, ma non tutto è perduto, anche solo tramite l’informazione è possibile fare qualcosa, intervenire prima che sia troppo tardi, con l’aiuto di noi giovani è realizzabile riqualificare un luogo del genere, e non solo il mercato, ma l’intero contesto in cui è posizionato, il parco stesso, con delle sole opere di pulizia e messa in sicurezza dello stesso si farebbe ritornare la gente in questi posti, riportando la vita nel complesso e rianimando un luogo abbandonato nella solitudine.


Leonardo Buitrago 5A e Luca Caponecchia 5A

 

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