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LGBT+: comprendere per non discriminare, capire per non odiare

Scritto da Alessandra Cavallo

Cosa vuol dire “LGBT”?

Durante gli anni ’80 veniva usato l’acronimo LGB per indicare la comunità esclusivamente omosessuale. A partire dagli anni ’90 il termine cambiò in “LGBT+”.

 

Cosa vogliono dire queste lettere? Quel “+” cosa indica?

L come lesbiche: donne con un orientamento sessuale e affettivo nei confronti di altre donne; G come gay: uomini attratti sessualmente e sentimentalmente da uomini (sostantivo spesso adoperato anche per l’omosessualità femminile); B per bisessuali: la bisessualità è l’orientamento sessuale di un soggetto attratto sia da persone dello stesso sesso che del sesso opposto; T per transgender: questo termine è usato per descrivere una persona la cui identità di genere non corrisponde al sesso biologico assegnatole alla nascita. Spesso si fa confusione con i pronomi per quanto riguarda i transgender, perciò facciamo un po’ di chiarezza. Una persona transgender “F to M” è una persona nata donna con un’identità di genere maschile, quindi un uomo transgender, per quanto riguarda le “M to F” ci rivolgeremo al femminile, quindi una donna transgender.

 

Le persone la cui identità di genere non rientra né in quella maschile, né in quella femminile sono chiamate agender, coloro che invece si sentono sia uomini che donne, bigender. A loro ci riferiremo con un pronome neutro o quello con il quale la persona si sente più a suo agio.

 

Andiamo, ora, a vedere cosa si nasconde dietro il “+”: Q come queer: persone non eterosessuali e/o cisgender (identità di genere concorde con il sesso biologico), che preferiscono non darsi un’etichetta; A come asessuali: coloro che non sono attratti né da uomini, né da donne; P per pansessuali: da “pan”= “tutto” i pansessuali sono attratti da persone indipendentemente dal loro sesso e identità di genere; I per intersessuali: persone che hanno sia cromosomi maschili che femminili. Da non confondersi con “ermafrodita”.

 

Cosa sono l’identità di genere e l’orientamento sessuale?

Identità di genere e orientamento sessuale non sono “scelte di vita” come molti affermano. Il primo termine indica il genere in cui una persona si identifica, mentre l’orientamento sessuale indica l’attrazione sessuale/sentimentale per una persona come affrontato in precedenza. “LGBT” non è quindi sinonimo di “non eterosessuale”, perché questo implica scorrettamente che il transgenderismo sia un orientamento sessuale. L’espressione di genere, invece, è il modo in cui una persona esplicita agli altri il proprio genere, il che di solito include lo stile personale, l’abbigliamento, l’infl essione della voce. Quest’ultima può variare dal femminile, al maschile o all’androgino, ovvero una combinazione di tratti maschili e femminili.

 

 

Questi sono alcuni termini che ci aiutano a conoscere meglio le varie “sfumature” della società in cui viviamo. Siamo tutti esseri umani ciascuno diverso dall’altro: le etichette lasciamole ai vestiti!


Alessandra Cavallo 3E

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