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Love

Scritto da Francesca Ziccolella

L’amore secondo l’arte contemporanea

 L’amore ha infinite sfaccettature, è coraggioso, richiede attenzioni, è provocante, seducente, ci invade e non lo si può evitare, ci si immerge e ci si abbandona, non ha limiti e, più di tutto questo, è difficile ignorarlo. Esso bussa insistentemente alla porta del cuore, ma è visto e provato da ogni uomo in modo diverso, per questo gli artisti contemporanei hanno rappresentato e mostrato il loro modo di vederlo, di sentirlo.   

Come molti già sapranno, il Chiostro del Bramante ha ospitato la mostra “LOVE”: qui si assiste al connubio, all’incontro tra l’arte contemporanea e l’amore. La caratteristica comune a tutte le opere incontrate nel museo è la capacità di catturare nell’immediato il pubblico grazie al forte impatto visivo che hanno: in tutti i pezzi mostrati, la vivacità e l’unicità colpiscono subito l’occhio di chi guarda.

Così, scegliendo tra le voci di John Lennon, Coco Chanel, Amy Winehouse, David Bowie e, per i più piccoli, Lilly e il Vagabondo, si potrà fare un percorso accompagnati dal tipo di musica o di personaggio che si preferisce.

Si inizia proprio guardando un’enorme scritta “LOVE” di Robert Indiana, una grande installazione quadrata di lettere realizzata negli anni Sessanta, scelta inoltre per la locandina della mostra.

Si incontra poi l’amore vertiginoso, con le immagini  intrecciate a simboleggiare arte e vita insieme. Lungo il tragitto si troveranno muri colmi di frasi, lettere e cuori fatti dal pubblico, il quale è libero di scrivere ciò che vuole sulle pareti. Su quest’ultime si trovano anche famose frasi in inglese modificate, tutte basate sulla celebre espressione “All you need is love”.

In seguito, momenti della vita tristi e malinconici sono mostrati dalle grafie luminose e fosforescenti di un artista: l’amore che salva in “You saved me” e l’amore dimenticato in “My forgotten heart”. 

Inoltre, una canzone lenta e nostalgica di sottofondo si ascolta in una stanza piccola con un enorme cuore rosso fatto di posate di plastica, in questo modo sono messi in relazione l’amore quotidiano e l’amore tormentato. Ma l’amore travagliato è stato anche ripreso nell’esposizione di statue antiche romane che ritraggono amanti in procinto di baciarsi, con sguardi intensi e visi rigati da lacrime. 

Dopo queste sculture, si trova il quadro in stile pop art di Marylin Monroe, il cui volto è il simbolo per eccellenza dell’amore, simbolo di bellezza e dolcezza, ma anche di intelligenza, seduzione e, ovviamente, di contemporaneità.

La sala più particolare, che coinvolge maggiormente il pubblico, è l’Infinity Mirrored room di Yayoi Kusama: qui attraverso il gioco di specchi, si ripete all’infinito l’immagine del visitatore nella sala dando l’idea di perdizione, immersione e abbandono. Si entra allora in questa stanza riempita di zucche gialle, per scelta dell’artista, il quale ha voluto mostrare tutto l’amore che ha per le zucche (<<All the Eternal Love I Have for the Pumpkins>>), in cui i personaggi e lo sfondo diventano una cosa sola, e l’immagine riflessa appare lontana. Questo perché l’amore è anche mistero, confusione e dubbio, ed è proprio ciò che questa sala comunica.

La mostra lascia al pubblico il messaggio di come l’amore riesce a incontrare l’arte di oggi, in modalità moderne; ma ricordando che  le sfaccettature dell’amore, gli aspetti, nel tempo non cambiano, ma cambiano forse i modi in cui vengono manifestati e percepiti.


Francesca Ziccolella 4B

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