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Non si torna indietro

Scritto da Andrea Ronci 5A

Il clima è l’insieme delle condizioni atmosferiche che caratterizzano una certa regione osservate nel corso di alcuni decenni, esso determina molte caratteristiche ambientali come flora e fauna e influenza abitudini e cultura dei popoli che vivono nel luogo. Esso è molto importante per l’uomo poiché influisce su tutte le attività economiche, tra cui molto importanti le coltivazioni, e a volte rende impossibile la vita. Ci sono vari elementi che lo determinano in una specifica zona: temperatura, pressione atmosferica, precipitazioni, umidità, venti.

 

Il clima varia in modo naturale nel tempo, ma ultimamente sta cambiando in modo anomalo a causa delle attività dell’uomo. Su esso influiscono molti fattori che determinano cambiamenti climatici naturali: alterazioni nell’attività solare, nella composizione atmosferica, nella disposizione dei continenti, nelle correnti oceaniche o nell’orbita terrestre possono modificare la distribuzione dell’energia e il bilancio radiativo terrestre, alternando così il clima planetario.

 

Uno dei problemi attuali su cui discute tutto il mondo è proprio il riscaldamento globale: è stato scientificamente provato che non sono i fattori sopra elencati la principale causa di questo mutamento, bensì l’attività umana e il costante aumento dei gas serra. Infatti il 97% degli scienziati che hanno preso posizione su questo fenomeno sono d’accordo sul fatto che il cambiamento climatico attuale sia causato dall’uomo. Le temperature globali aumentano di anno in anno a causa dell’inquinamento da anidride carbonica. 

 

Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento è un’organizzazione formata nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale ed il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, il cui scopo è quello di studiare il riscaldamento globale. Gli esperti hanno provato che la temperatura mondiale si è alzata di 0.85 gradi dal 1980 ad oggi e i dati storici confermano che la temperatura non è mai aumentata così velocemente e in così pochi anni, dato che per un cambiamento simile sono necessari decine di secoli. 

 

L’estate, sinonimo di vacanza, tra qualche anno sarà strettamente legata al concetto di allarme caldo. Numerosi studi scientifici hanno confermato delle previsioni per i prossimi anni: entro il 2100 in alcune città la temperatura in estate aumenterà di 7.8 gradi centigradi, la causa è il riscaldamento globale e la rapida crescita della popolazione urbana che attualmente rappresenta il 54% del totale mondiale, ma che nel 2050 potrebbe arrivare a 5 miliardi di persone. Senza tagli sostanziali alle emissioni di CO2, dicono gli esperti, il caldo nel futuro potrebbe rappresentare una vera e propria minaccia per la salute pubblica e le economie di diversi paesi mondiali.

 

Alcune previsioni dicono che, con l’attuale riscaldamento globale, un terzo dei ghiacciai asiatici è destinato a sciogliersi entro la fine del secolo; ciò porterà a un innalzamento del livello del mare e ad un aumento dell’energia nell’atmosfera, più questa energia aumenta e più saranno presenti fenomeni estremi, dei quali è un esempio l’uragano Irma. I cambiamenti climatici causano anche un calo degli insetti impollinatori, ciò potrebbe comportare un crollo dell’88 per cento della produzione di caffè in America Latina entro il 2050. Nel 2100 il 74 per cento della popolazione mondiale, secondo l’università hawaiana di Manoa, sarà esposta a caldo potenzialmente letale se non si farà nulla per ridurre le emissioni di gas serra e il riscaldamento globale che ne deriva. Lo rivela un nuovo studio sulle ondate di caldo e sulla loro correlazione con l’aumento della mortalità nelle diverse regioni del pianeta; se le emissioni dovessero subire anche una drastica riduzione, la percentuale sarebbe comunque del 48%.

 

L’accordo sul clima di Parigi del 2015 è l’evento più importante degli ultimi anni che riguarda l’argomento: si sono uniti quasi tutti i paesi del mondo con l’obiettivo di non far aumentare la temperatura. L’importante è non superare i 2 gradi in più perché ciò avrebbe conseguenze devastanti e per centrare l’obiettivo dal 2020 si inizierà a ridurre le emissioni. L’accordo inoltre finanzia la produzione di energia pulita. Il presidente statunitense è da poco uscito dall’accordo che il suo predecessore aveva accettato, quindi il futuro, da questo punto di vista presenta un’ incognita a dir poco preoccupante, essendo gli USA uno dei paesi che inquina maggiormente.

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