· 

DUNKIRK: L’ultimo capolavoro di Nolan

Scritto da  Riccardo D’Angelantonio 5C

Gli occhi impauriti di un soldato francese; la mano di un milite ignoto, immerso fino alle ginocchia nelle fredde acque dell’Atlantico, che allontana il corpo senza vita di un commilitone che la marea sta riportando a riva, come ad allontanare lo spettro di una morte che non vuole saperne di lasciarli stare; il viso imperturbabile di Kenneth Branagh che si scioglie solo vedendo l’Inghilterra giungere in barca a riportare i sui figli a casa; il coraggio di un padre, interpretato da un immenso Mark Rylance,di suo figlio e del suo amico, che senza aver neanche compreso appieno il suo destino si ritrova ad essere l’eroe di un salvataggio senza eguali fra soldati senza volto e senza nomi; la paura di tornare indietro di un Cillian Murphy impeccabile nei panni del soldato shockato dall’orrore della guerra; la voglia di un giovane di allontanarsi dall’inferno, che fino all’ultimo crederà nella vicinanza tra compagni di sventura e nella giustizia, lì dove nulla è giusto e giustificabile; la vergogna di quei ragazzi tornati a casa sconfitti, ma accolti a braccia aperte dal proprio popolo che festeggia per la loro salvezza; la forza e la caparbietà di piloti senza viso, tra i quali un eroico Tom Hardy che, senza benzina, fa capire che ormai Dunkerque è solo un incubo dal quale ci si sta svegliando. Tutto questo accompagnato dalle parole di Churchill, che commemorano il salvataggio di circa 350mila uomini, e dal suono irrefrenabile delle bombe che a pioggia tartassano i soldati, la cui sorte è nelle mani dell’ineluttabile forza del tempo, e l’incalzante colonna sonora del maestro Zimmer che rende epica ormai da anni ogni opera di Nolan, magistrale anche nel suo ultimo capolavoro, che non è un vero e proprio film di guerra, ma l’apologia emozionante di un popolo, raccontata senza veri protagonisti, senza mostrare mai il volto dei nemici, senza dialoghi e da tre differenti prospettive spazio-temporali: quella d’aria, in un’ora frenetica e adrenalinica, quella di mare, lunga un giorno angosciante e opprimente, e quella di terra, in una settimana interminabile e straziante.

 

Se avete in programma di andare al cinema e comprare patatine e popcorn prima di entrare in sala... beh avete sbagliato film.

Scrivi commento

Commenti: 0