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Il giorno in cui vivremo su Marte è vicino

Scritto da Andrea Ronci 5A

Tutti ci siamo sempre chiesti se l’uomo sarebbe mai andato oltre la Luna, ma soprattutto se sarebbe riuscito a colonizzare un altro pianeta. Questa idea che ci sembrava irraggiungibile, potrebbe avverarsi tra qualche decina di anni. Il folle imprenditore Elon Musk ha come piano la colonizzazione di Marte entro i prossimi 40-100 anni, un obiettivo complicatissimo e senza precedenti, ma secondo Musk non impossibile, infatti dice che è l’unico scopo per cui ha messo da parte il suo enorme capitale. Molti però la ritengono solo una grande follia. 

L’imprenditore ha presentato la sua idea al 67° Congresso Astronautico Internazionale nella città messicana di Guadalajara. Questo progetto è portato avanti dalla sua compagnia SpaceX, fondata da lui nel 2002. Al congresso ha diffuso immagini che mostrano il Raptor Interplanetary Transport Engine (il prototipo del motore dell’astronave) e l’enorme serbatoio che conterrà il carburante per raggiungere Marte.

Uno dei grandi traguardi raggiunti da SpaceX, il 21 dicembre 2015, è stato quello di aver fatto tornare intatto sulla Terra uno dei suo razzi Falcon 9, in modo da poterlo riutilizzare per le prossime spedizioni, il che permette un grande contenimento dei costi, poiché fino ad allora i razzi erano sempre stati usa e getta. Ciò garantirà alla società la firma di contratti multimilionari: infatti la Nasa, dopo il trasporto delle merci, nel 2018 gli affiderà anche quello degli astronauti.

La domanda è: perché proprio Marte? Ha caratteristiche molto simili a quelle della Terra, è roccioso e si ipotizza che ospitasse oceani, è abbastanza lontano dal Sole da non rimanere carbonizzati e anche abbastanza vicino alla Terra per non rendere troppo lungo il viaggio. Con gli attuali ritmi di crescita della popolazione e di aumento di consumo delle risorse naturali, tra qualche secolo la Terra potrebbe non bastare per ospitare tutto il genere umano. Musk ha detto che, prima o poi, perciò, bisognerà espandersi in altri pianeti. E perché non cominciare subito visto che potrebbe volerci più di un secolo? Musck da sempre sogna la specie umana come una specie “multiplanetaria”, ecco ciò che ha detto: «Non ho da rivelarvi una profezia sul giorno del giudizio. Però le cose sono due: possiamo stare per sempre sulla Terra, e prima o poi ci sarà un evento che ci farà estinguere; oppure possiamo diventare una specie multiplanetaria, e spero concordiate che sia la cosa giusta da fare».

Il problema più grande è l’enorme costo di una missione del genere, Musk ha stimato che più o meno con i metodi attuali ci vorrebbero circa 10 miliardi di dollari a persona, perciò una spesa insostenibile praticamente per chiunque. Bisogna, quindi, abbassare progressivamente i costi fino a ridurre un “biglietto” a persona sui 200-500 mila dollari. L’idea è di trovare un modo per viaggiare molto più economico, ad esempio adottando i meccanismi dei voli low-cost.

Musk ha presentato un nuovo razzo molto più efficiente che rimpiazzerà il Falcon 9: il BFR, definito la prima vera e propria nave spaziale del genere umano. Nel piano iniziale, la prima missione senza equipaggio doveva essere nel 2018, ma è stata posticipata al 2022, anno in cui verranno mandati 2 BFR su Marte per confermare la presenza di fonti idriche e iniziare a collocare i primi impianti per produzione energetica e risorse minerarie. Per il 2024 invece, è programmata la prima missione con l’equipaggio, in cui verranno inviati 4 BFR, 2 con funzione cargo e 2 che trasporteranno l’equipaggio, che, approdato sul pianeta, dovrà mettere a frutto ciò che è stato lanciato due anni prima e mettere le fondamenta per l’espansione e la produzione di carburante. I primi coloni hanno il compito di costruire una prima base, che sarà espansa durante gli anni con più astronavi sia per il trasporto dei passeggeri, sia per il trasporto del materiale necessario alla costruzione dell’avamposto. A piano finito su Marte ci dovrebbero essere 5 basi di lancio per gestire più voli spaziali, compatibilmente con il periodo di tempo in cui il pianeta è più vicino al Terra: ogni due anni. 

Musk ipotizza che con 10000 voli di circa 100-200 persone, si potrebbe già avere una società autosufficiente in vent’anni. E se si riuscirà a produrre abbastanza energia ci sarà anche una vasta disponibilità di acqua, poiché Marte è pieno di ghiaccio. Se riuscissimo a scaldare Marte, rilasciando in atmosfera enormi quantità di anidride carbonica si potrebbe portare l'acqua allo stato liquido, ci sarebbero di nuovo una spessa atmosfera e oceani. 

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