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L'ultimo dei pianeti

Credevamo di conoscere a fondo il nostro sistema solare, e invece, proprio nell’ambito astronomico, ecco una rara scoperta. Nel 2014, un gruppo di astronomi, mentre studiavano le orbite di alcuni asteroidi nella fascia di Kuiper (la fascia asteroidale oltre Nettuno), hanno notato che alcune di esse erano irregolari, allungate rispetto al loro schema principale Perciò, i migliori scienziati hanno fatto una riproduzione di queste orbite al computer per dimostrare la falsità di questa ipotesi, ma, incredibilmente, le orbite combaciavano. Questo significava un’unica cosa: c’era un corpo celeste di grande massa che deviava questi asteroidi; un pianeta mai conosciuto fino ad ora nel nostro sistema solare. Questo nono pianeta è lontanissimo dal Sole con un perielio di 30 miliardi di km e afelio di 180 miliardi, a causa di questa distanza e della non precisa posizione nello spazio i nostri telescopi impiegheranno alcuni anni per localizzarlo. Non conoscendo le sue fattezze, gli scienziati hanno pensato a 4 possibili ipotesi.

 

1° ipotesi: il nuovo pianeta potrebbe essere simile alla terra, cioè un grande accumulo di roccia con una massa di circa 10 volte rispetto alla terra (superterra) e poiché molti altri sistemi stellari hanno una superterra potrebbe essere l’anello mancante del nostro. Le caratteristiche del pianeta sarebbero simili al territorio dell’Islanda, quindi elevata attività vulcanica, geyser, ghiaccio e magma, tutto questo però allo stato solido a causa dell’atmosfera troppo fredda. La sua presenza però è molto difficile perché non è il vero anello mancante visto che la roccia che si è formata alle origini del nostro sistema solare non era abbastanza per formare una superterra, oltre ai già presenti pianeti rocciosi.

2° ipotesi: il pianeta potrebbe essere simile a Plutone cioè totalmente ghiacciato ma grazie all’immensa gravità provocata dalla massa esso riesce a trattenere calore nel suo nucleo, perciò il paesaggio in superficie sarebbe spettacolare, con eruzioni di ghiaccio e colorato di rosa a causa dei raggi cosmici che schiantandosi sul terreno sintetizzano le molecole formando le stesse che sono alla base del colore rosso di Plutone. All’interno a causa del calore vi saranno acqua e cristalli di ghiaccio. Tutto ciò è raro che possa esistere, sempre per la mancanza di materia nel nostro Sistema Solare, infatti i corpi ghiacciati sono racchiusi solamente nella fascia di Kuiper ed è insolito che il pianeta si sia allontanato così tanto.

3° ipotesi: il pianeta potrebbe essere un mini-Nettuno, quindi facente parte dei giganti gassosi, e per questa ipotesi c’è anche una sequenza logica: infatti da Giove a Nettuno i pianeti diventano progressivamente più piccoli. Visto dall’esterno il pianeta sarebbe simile a una medusa poiché l’atmosfera composta solamente da idrogeno ed elio, non essendo stata contaminata da altri elementi, permetterebbe di vedere l’interno, quindi il nucleo. Questa sarebbe una grande opportunità per capire il funzionamento dei nuclei dei giganti gassosi poiché gli altri che conosciamo hanno l’atmosfera troppo densa per studiarli. Nel 2011 alcuni scienziati hanno provato a riprodurre la formazione del Sistema Solare mediante un super-computer ma essa non riusciva a completarsi proprio per la mancanza di un gigante gassoso. Proprio per questo gli scienziati hanno teorizzato che il pianeta durante la formazione è stato scagliato quasi fuori dal sistema solare a causa della immensa gravità di Giove. Questa è l’ipotesi più accreditata.

4° ipotesi: il pianeta potrebbe essere un mondo alieno proveniente da un altro Sistema Solare, questo perché al centro della nostra galassia vi è un buco nero super massiccio che potrebbe aver deviato l’orbita del nostro Sole e avvicinandola a quella di un’altra stella potrebbe averglielo strappato via, questo spiegherebbe il motivo della sua enorme orbita rispetto al Sole. Ovviamente appena localizzato verrà mandata una sonda per vedere se effettivamente i materiali che lo compongono siano differenti dai quelli del nostro Sistema Solare. Questa ipotesi implicherebbe il fatto più emozionante di questa scoperta: la possibilità che il pianeta possieda lune, e quindi vita. Infatti la sua grande forza gravitazionale provocherebbe la “forza di marea”, cioè una compressione sulle lune che crea calore e fa sciogliere il ghiaccio al loro interno in acqua ricca di sostanze organiche. L’energia solare in questo caso sarebbe inutile in quanto basterebbe quella derivante dalle maree.

 

Dopo la bocciatura di Plutone come pianeta, con il dispiacere di molti, potrebbe essere questa la rivincita del 9° mondo. Ormai non resta che aspettare che i nostri potenti telescopi lo individuino, così si scoprirà qual è l’ipotesi trionfante.

Scritto da  Andrea Di Maria IV F

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