· 

“Mamma Roma”

Due parole, una canzone, infiniti significati nel brano del rapper capitolino “Cranio Randagio”. La canzone esprime a pieno i pensieri e le incertezze che man mano si affollano nella mente di un giovane studente romano, lontano dalla sua città. Come canta il rapper mentre descrive la “città dei sette colli”, quando si è distanti dalla città natale, si apprezzano molti aspetti di essa che prima si davano per scontati. Infatti, quando si parte, l’entusiasmo e le aspettative prendono il sopravvento (come è giusto che sia) tanto è grande l’eccitazione per la nuova avventura che si sta per vivere. Poi, dopo aver trascorso del tempo nella meta tanto desiderata ed attesa ed aver iniziato a comprendere gli usi, i costumi e le abitudini locali, ritornano in mente i propri valori e si tirano le somme sull’ esperienza che si sta vivendo. Si ripensa agli affetti, agli amici e in particolare alla “mamma”, sia quella naturale sia la propria città.

 

Riflettendo sul testo della canzone, ci si sofferma sull’importanza del nostro patrimonio culturale, unico al mondo, che la Città Eterna possiede (insieme a molte altre città d’arte italiane come Venezia, Firenze, Napoli e Palermo) per via dell’importanza che ha avuto durante i secoli; patrimonio culturale ammirato da tutto il mondo e a volte danneggiato come lo scempio della “Barcaccia”, evento che ha colpito la nostra “Mamma” e che viene sottolineato nella canzone con le seguenti parole: “La Roma adornata dalle mani del Bernini per poi venir rovinata da una mandria de cretini”.

 

La “high school” americana che sto frequentando è stata una delle novità più grandi con cui mi sono dovuto confrontare. Ho trovato molte differenze rispetto alla scuola italiana, a parte le dimensioni enormi, ci sono differenze a livello organizzativo. La scuola americana assomiglia a una facoltà universitaria dove ognuno sceglie i corsi che vuole seguire e, ogni ora, si cambia corso e si cambiano compagni di classe; questo aspetto l’ho trovato stimolante per la crescita personale e per lo sviluppo delle mie abilità. Un altro aspetto a favore della scuola oltreoceano è lo sport scolastico; infatti, gli studenti si allenano nei team dopo la normale giornata di studio e lo sport è considerato un’attività formativa al pari di qualsiasi altra materia.  D’altrocanto, per quanto riguarda l’organizzazione studentesca, non sono previste assemblee d’istituto e non c’è un vero e proprio organo eletto dai ragazzi come i rappresentanti d’ istituto. In conclusione, la scuola americana offre più risorse dal punto di vista organizzativo (ci sono molti laboratori scientifici e sono molto attrezzati) e sportivo (data la presenza di campi e strutture per la pratica sportiva), ma, da un punto di vista formativo, privilegia gli aspetti pratici rispetto alla formazione umanistica (punto di forza della scuola italiana).  

 

Dal punto di vista personale, la spontaneità e l’apertura verso il prossimo che contraddistingue noi Italiani, mi hanno aiutato a farmi conoscere dai nuovi amici americani che hanno apprezzato questo aspetto del mio carattere. Nel corso della mia esperienza, finora, ho incontrato ragazzi curiosi di conoscere e familiarizzare con uno studente di un altro Paese. Quando gli americani mi chiedono informazioni sulla nostra nazione mi sento orgoglioso e, quando la descrivo, i loro sguardi sono affascinati dalle tante bellezze che possediamo e che hanno segnato la nostra storia; questo è il momento più bello in cui si comprende l’importanza di questa esperienza: lo scambio interculturale. Il proposito, infatti, è quello di andare in un nuovo posto, vivere un’avventura diversa, arricchirsi culturalmente e far conoscere il proprio Paese all’estero. Per la mia esperienza personale questo progetto è assolutamente valido e penso che segnerà una tappa importante nella mia vita, arricchendomi e rendendomi più maturo. Consiglio vivamente a tutti i ragazzi che desiderano mettersi alla prova fuori dal proprio Paese di contattare le associazioni che organizzano questi viaggi e cercare di essere un “exchanger” per diventare cittadini del mondo, per non vivere attaccato alla visione del mondo che ti hanno trasmesso gli altri, per guardare il mondo negli occhi e confrontarsi con stili di vita e di pensiero diversi.

Scritto da RICCARDO DE MARCIS 4C

Scrivi commento

Commenti: 0