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Abbassiamo le armi

Nel correre di questi ultimi decenni, ha messo radici una concezione, apparentemente logica, che vedrebbe una diminuzione del numero di omicidi con l’aumentare della distribuzione di armi nella società. In questo modo più persone avrebbero la possibilità di difendersi da eventuali aggressioni. Ma, come spesso accade, l’apparenza inganna. 

In una cittadina della Georgia, Kennesaw, il 15 marzo 1982 è stata emanata una legge che obbliga tutti i capo famiglia a possedere un’arma da fuoco. Alcune indagini, rivelano che gli abitanti si sentono più sicuri: “Se fossi un criminale, a rubare nelle case a Kennesaw non ci andrei”, affermano. In effetti, con questa norma i furti con scasso sono diminuiti di circa il 50% ... e in compenso è aumentata del 50% la possibilità di morire per i possessori di armi da fuoco. Contrariamente a ciò che si pensa, il pericolo maggiore caratterizza l’interno delle stesse abitazioni, i familiari e gli amici che si frequentano abitualmente. Una piccola scintilla in casa può far nascere un grande incendio e in presenza di un’arma comodamente accessibile, si ucciderebbe con piùfacilità. Non a caso sono aumentati suicidi e incidenti involontari. 

Si discute molto per abbassare i requisiti del porto d’armi, che ha visto crescere la domanda in nome dell’autodifesa. L’88% dei richiedenti, infatti, sostiene di volere un’arma proprio per difendersi. Chuck Phillips, uno sceriffo dell’Alabama, in un’intervista dice di non ricordare casi in cui le armi da fuoco siano state usate per difesa personale, ad eccezione di una o due volte, in 35 anni di servizio. Uno studio del 2015 sui dati raccolti in 5 anni nelle NCVS, national crime victimization survey, riporta che meno dell’1% dei conflitti con vittima ricorre a pistole per autodifesa.

Nel contesto generale anche la politica prende il suo spazio, dichiarando che gli omicidi spingono all’acquisto di armi; ciò non è verificato statisticamente, perché al crescere degli omicidi non corrisponde l’aumento della vendita delle armi. Per di più, l’incremento della loro diffusione non è simbolo di una larga rete di possessori; le stesse persone, infatti, possiedono più di un’arma.

Un’analisi corretta di questo tema dovrebbe scuotere dalla convinzione che le armi diventano pericolose solo in mano ai cattivi: non sono le pistole ad uccidere, siamo noi a premere il grilletto.

Scritto da Giulia Fantini 5B

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