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Il TesseracT

La scienza serve a spiegare il mondo che ci circonda così che l’uomo possa comprenderlo e viverci, appunto, meglio. A volte invece, la scienza, serve solamente a svelare qualche curiosità ambigua di qualche tizio losco. E questo è probabilmente il caso della teoria della “quarta dimensione”.

Noi viviamo nella così detta “terza dimensione” che è quella più facile da comprendere poiché la viviamo: la “dimensione zero” è quella in cui si presenta solamente un punto in uno spazio che indica la posizione in un sistema; la “prima dimensione” è quella dove esiste solo la lunghezza, una linea formata da punti; la “seconda dimensione” in cui esistono lunghezza e larghezza; la “terza dimensione” dove esistono lunghezza, larghezza e profondità. E ora? Per capire la quarta dimensione abbiamo bisogno di un po’ più di immaginazione: essa può essere rappresentata come una linea che collega il passato col presente e col futuro, e che non possiamo vedere.

Proviamo ad immaginare questa dimensione su una figura geometrica come il cubo: questo è l’ipercubo quadridimensionale o tesseract. Un po’ di dati tecnici: nella figura geometrica in questione, abbiamo 16 vertici, 32 spigoli, 24 facce quadrate e 8 facce tridimensionali. Se vi è risultato semplice immaginarlo, e in tal caso complimenti, vi elenco i passaggi della sua costruzione e, dunque, la proiezione sul piano: possiamo dire che ogni immagine viene costruita passando per tutte e tre le dimensioni Dunque, iniziamo col tracciare una linea che conduce il punto A al punto B, ed ecco un segmento! Ora fate un segmento parallelo e unite i vertici affinché possa essere un quadrato ABCD, e dunque disegnatene un altro uguale EFGH. Ora uniteli e otterrete un cubo ABCDEFGH. Disegnate dunque un secondo cubo che chiameremo IJKLMNOP. Unite il primo cubo ABCDEFGH al secondo IJKLMNOP e otterremo un ipercubo ABCDEFGHIJKLMNOP.

Una volta aver dimostrato che siete degli psicopatici, vi lascio con una piccola curiosità: questa è probabilmente la figura geometrica quadridimensionale più semplice che c’è, se volete fare una piccola ricerca troverete figure come l’esadecacoro o l’ipersfera. Inoltre, geometricamente e tecnicamente parlando, si può andare ben oltre la quarta dimensione. Vi lascio immaginare fino a che punto si può arrivare: all’infinito.

Scritto da Emanuele Sinistro 5A

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