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30 Anni di Pixar

La Pixar, che dal 1986 ha reso il progresso tecnologico un piacere cinematografico, dal 9 Ottobre 2018 al 20 gennaio 2019 , ha celebrato trenta anni di animazione nella nostra capitale, a Palazzo delle Esposizioni, un gioiello architettonico  di stile neoclassico inaugurato verso la fine del diciannovesimo secolo.

Il Neoclassicismo che incontra e accoglie la modernità e la tecnologia, crea lo scenario perfetto per una visita evasiva, che ha permesso di far sognare centinaia di partecipanti, adatta quindi, sia ai più piccini che agli adulti. 

L’atmosfera gioiosa veniva percepita sin dall’ingresso, infatti la mostra, curata da Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei, proponeva un percorso guidato e, ogni sala esponeva i capolavori dei “digital media”, con un totale complessivo di 400 opere. 

A noi spettatori sono stati proposti i primi bozzetti disegnati a mano di quelle scene che ci sono rimaste nel cuore, alcuni tenerissimi dipinti digitali e i modelli in cera dei vari personaggi; interessante è stata anche la spiegazione, attraverso esempi visivi, della creazione dei cortometraggi e quindi, dei lungometraggi finiti.

C’è stata anche la possibilità di immergersi nei fantastici mondi pixar attraverso lo Zootropio, il cosiddetto “ruota della vita” (un dispositivo che rende visibili le immagini in movimento),  grazie anche alla simulazione 3D di scene animate o con l’ingresso libero alla Sala cinema fino a esaurimento posti. 

La mostra mi ha ancora più convinta di come, un mezzo semplice, immediato e divertente quale è il cartone animato, sia in realtà una sintesi studiata di lavoro e passione, portato avanti da un team vario ed eterogeneo, e di “storie interessanti” che ci trasmettono bei messaggi morali ,come l’importanza dell’amicizia,(Toy Story, 1995, il primo cartone completamente “animato” al computer; Monsters & Co, 2001), il rispetto della famiglia( Alla ricerca di Nemo, 2003; Gli Incredibili, 2004; Up , 2009), di coltivare le nostre passioni (Coco,2017) di non eccedere (Wall-e 2008), di non emarginare chi ci appare diverso (Ratatuille ,2007), di non sottovalutare gli altri (Cars, 2006), del conoscere se stessi (Inside Out, 2015).

Vorrei così sfatare il mito, di chi dice o chi pensa, che gli eventi culturali siano momenti noiosi...apriamo gli occhi , “Andiamo verso l’infinito e oltre” (*)interessiamoci a cose che non conosciamo bene, in modo da migliorarci sempre...

“””Addio, Cercatore! Divertiti se puoi! “”” (*)

*Citazioni da Toy story

Scritto da Marzia Irlando 5A

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