Il D-Day: La storia del giorno delle donne

Scritto da Riccardo Milani e Caterina Badiali


L’8 marzo è la data in cui ricorre la Giornata internazionale della donna per celebrare i diritti, l’emancipazione sociale e politica ottenuta dalle donne nel corso degli anni. Questa ricorrenza si tiene negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909, in alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. Specialmente in passato e ancora oggi, ad esempio dall'UDI, viene definita Festa della donna.

 

 Anche grazie alla diffusione di quella che possiamo oggi definire come post-verità, sono in molti a credere che la nascita di questa celebrazione sia legata all’incendio avvenuto alla Fabbrica Triangle (a New York) dove rimasero uccise numerose operaie a seguito di un incendio e che i loro corpi fossero stati seppelliti e ricoperti di ramoscelli di mimosa, oggi simbolo della festa. Ma qual è il vero avvenimento che ha dato origine a questa ricorrenza?

 

A istituire questa festa fu il partito socialista negli Stati Uniti nel 1908 poiché durante le conferenze era stata notata una grande partecipazione da parte di lavoratrici e un giorno accadde che a prendere la parola fu proprio una donna, la socialista attivista Corinne Brown parlando dello sfruttamento delle lavoratrici e dell'assenza di diritti politici e civili. 

A San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell'appoggio delle forze armate, così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della Rivoluzione russa di febbraio.

Protesta delle donne italiane

Protesta in Russia - 1917

Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell'apertura del III congresso dell'Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un'idea di Teresa Noce, di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.


L'ONU proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne". Questo venne seguito, il 15 dicembre 1975, dalla proclamazione del "Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace”, tramite la risoluzione 3520. Il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. 

Adottando questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. L'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu scelta come la data ufficiale da molte nazioni.

 

Nonostante i miglioramenti avuti negli ultimi decenni e le migliori condizioni di vita delle donne, la Festa della Donna ha un significato ancora attuale poiché, in alcuni paesi, la donna non gode di diritti che per noi sono indiscutibili, ma anche nei paesi occidentali le donne sono oggetto di violenze da parte degli uomini e nel mondo del lavoro a volte sono penalizzate a livello retributivo e di carriera.  



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